VALLE CASTELLANA – E’ stato riaperto il ponte del “castellano” a Valle Castellana, lungo la provinciale 49, dopo un lungo e significativo intervento di adeguamento sismico previsto dalla Protezione civile e finanziato con fondi Anas per oltre 1 milione di euro. La Provincia è il soggetto attuatore dell’opera (Ditta esecutrice Coget, progettista Piero De Dominicis, direttore dei lavori, Roberto Gelardini). Valle Castallana torna ad avere un collegamento strategico con il Teramano e la provincia di Ascoli.
Questa mattina, a Valle, a riaprire il ponte insieme all’assessore comunale Battista Caterini, c’erano i consiglieri delegati alla viabilità, Gennarino Di Lorenzo e Lanfranco Cardinale, i consiglieri provinciali Mauro Scarpantonio, Martina Maranella e Graziella Cordone, l’ingegnere dell’Anas, Luca Cerato e gli ingegneri provinciali Monica Di Mattia e Dario Melozzi.
Il ponte è stato danneggiato dai terremoti che si sono susseguiti dal 2016 in poi; la natura di “infrastruttura strategica”, e la necessità di adeguarla sismicamente, hanno condotto a realizzare un intervento particolarmente importante che lo restituisce alla comunità completamente ristrutturato con ampie parti nuove. Non è l’unico intervento che la Provincia sta realizzando in questo comune al confine con Ascoli in un territorio dove si registrano numerosi fenomeni di dissesto idrogeologico, con inevitabili ripercussioni negative sullo stato della rete viaria.
La Provincia, con i fondi sisma, ha già realizzato 2 milioni e 350 mila euro di interventi (oltre il ponte sono stati eseguiti lavori su più punti della provinciale 49, lato Ascoli). Altrettante risorse (già finanziate) sono destinate alle provinciali 52 e 49 D, i lavori sono in progettazione.
Infine, Provincia e Anas, hanno previsto altri 14 interventi per circa 4 milioni spesa. Sono stati inseriti nel sesto stralcio Anas, pubblicato questa mattina. Al momento questi interventi sono senza copertura finanziaria ma “ci sono buone probabilità di ottenerli”, come ha dichiarato il consigliere delegato Lanfranco Cardinale